L’EROE E LA CERCA DEL GRAAL

Sabato 21 Gennaio alle 17,30 prosegue il ciclo sulla Via Eroica a Palazzo Pfanner con la conferenza ad ingresso libero:“L’eroe e la cerca del Graal”

Ogni volta che il Reame cade nell’oscurità un Eroe Regale discende per riconquistare il Graal andato Perduto e donare una nuova Speranza al suo Popolo, aprendo in questo modo la Porta che dà accesso al Sacro Castello ove la Sacra Coppa è custodita da sempre. All’Alba del III Millennio, ormai giunti al culmine del Kali Yuga o Età Nera di tenebra spirituale, la Cerca ha inizio.

APPUNTAMENTI CONFERENZE:
Sabato 15 ottobre 2022, ore 17,30 La battaglia spirituale e gli ordini cavallereschi
Sabato 19 novembre 2022, ore 17,30 La via della spada tra Oriente e Occidente
Sabato 17 dicembre 2022, ore 17,30 L’eroe e la conquista della Sapienza
Sabato 21 gennaio 2023, ore 17,30 L’eroe e la cerca del Graal
Sabato 18 febbraio 2023, ore 17,30 Lo spirito della cavalleria
Sabato 18 marzo 2023, ore 17,30 La Bhagavad Gita e la dottrina dello Yoga supremo

Tutte le Conferenze si tengono a Palazzo Pfanner, Via degli Asili 33, Lucca

INFO: Fabio 3288375214 – sezione.lucca@gmail.com

 

L’EROE E LA CONQUISTA DELLA SAPIENZA

Sabato 17 Dicembre alle 17,30 prosegue il ciclo sulla Via Eroica a Palazzo Pfanner con la conferenza ad ingresso libero:“L’eroe e la conquista della Sapienza”
Chi non vorrebbe sapere l’origine ed il destino del tutto? Come uscire dalla selva oscura? Nella storia dell’umanità sono tracciate le caratteristiche del cercatore della Sapienza…
Chi è Costei che s’avanza come aurora che sorge, bella come la luna, splendida come il sole, terribile come un esercito schierato a battaglia?”.

Una Donna così è una potente ispiratrice del cavaliere e dell’amazzone che tremano d’amore e timore al solo guardarla e per esser degni di quello sguardo vogliono solo emularla.
Questa Donna, figura di Sofia, la Sapienza Divina, ridesta così lo spirito eroico sopito, la spiritualità viva e operante, ne favorisce la crescita.
Fa riscoprire il sentiero che conduce a Dio cercando di far capire a chi è in grado di intendere, che ognuno di noi ha un lavoro da svolgere, e precisamente quello del cavaliere, dell’amazzone del rivendicatore per sé e per gli altri il diritto e la dignità di un essere libero, che si può mettere al di là delle forme storiche contingenti e accusarne i lati sbagliati, proclamare i diritti della coscienza e battersi per riscattare l’ordine.

APPUNTAMENTI CONFERENZE:
Sabato 15 ottobre 2022, ore 17,30 La battaglia spirituale e gli ordini cavallereschi
Sabato 19 novembre 2022, ore 17,30 La via della spada tra Oriente e Occidente
Sabato 17 dicembre 2022, ore 17,30 L’eroe e la conquista della Sapienza
Sabato 21 gennaio 2023, ore 17,30 L’eroe e la cerca del Graal
Sabato 18 febbraio 2023, ore 17,30 Lo spirito della cavalleria
Sabato 18 marzo 2023, ore 17,30 La Bhagavad Gita e la dottrina dello Yoga supremo

Tutte le Conferenze si tengono a Palazzo Pfanner, Via degli Asili 33, Lucca

INFO: Fabio 3288375214 – sezione.lucca@gmail.com

…E DONNA MI CHIAMO’ BEATA E BELLA – LA BEATRICE DI DANTE

Martedì 14 Settembre 2021 alle ore 18 a Capannori presso la Pieve di San Martino in Palaiola, si terrà l’incontro ad ingresso libero dal titolo “E DONNA MI CHIAMO’ BEATA E BELLA – LA BEATRICE DI DANTE” a cura dell’esperto di Egittologia e di poesia arcaica e romanza Franco Naldoni.

Beatrice, beata e bella, è colei che dona la beatitudine, che conferisce con il suo saluto l’intelletto sano e il cuore gentile.

Una donna angelicata, come vien chiamata dalla critica, una donna-angelo, quindi una donna che va oltre il tempo, non tanto un personaggio storico, quello di norma identificato con la figlia di Folco Portinari ma una donna schermo de la veritade per tenere gli occhi indiscreti lontano da chi con questo nome Dante volesse rappresentare veramente.

Ma chi è allora questa donna che sembra essere la stessa cantata da tutti i trovatori senza farne il nome?

L’amico di Dante, Cino da Pistoia, la paragona alla fenice (…l’unica fenice che con Sion congiunse l’appennino), il mitico uccello che risorge ogni 500 anni dalle sue ceneri. Ed è sempre questa unica “Donna” che, con questo carattere discontinuo e ciclico, viene nuovamente da cielo in terra a miracol mostrare edunisce così il canto dei Fedeli d’Amore, nato a cavallo dell’Appennino fra Bologna e Firenze, con quello di Sion ovvero quello che troviamo nella tradizione biblica ebraica dove nei 7 libri Sapienziali dell’Antico Testamento questa donna si presenta senza veli e si mostra chiaramente. In questi testi infatti la protagonista è la Sapienza di Dio, che increata, si fa Sapienza creata (Sofia) e prende l’individuale risalto di una persona cosmica viva, una Donna, con la quale un mistico, un asceta, un poeta può prendere contatto sino a farsi a lei somigliante in un’unione trasformante.

Al di là dell’intricatissimo velo dell’allegoria, tutta l’opera di Dante ci presenta un cammino Sapienziale, fatto di disciplina interiore, un cammino che lo porta nel silenzio dei sensi a ricevere per grazia un’illuminazione che tramite la visione della Donna amata è conoscenza ineffabile di Dio.

La sua opera ci presenta una vera e propria metodologia ascetica per entrare in contatto con l’Angelo del creato, la donna angelicata, Beatrice. La conquista della donna amata diventa così il tragitto per arrivare a questa conoscenza ed è la stessa Beatrice che sempre un passo avanti a Dante lo conduce tramite il suo desiderio di conquista al glorioso porto tanto anelato.

CAPANNORI: Letture e ri-letture di Dante e del mistero del Veltro:

7 Settembre 2021 ore 18 IL LINGUAGGIO SIMBOLICO DI DANTE E DEI FEDELI D’AMORE

14 Settembre 2021 ore 18 E DONNA MI CHIAMO’ BEATA E BELLA – LA BEATRICE DI DANTE

21 Settembre 2021 ore 18 ANNULLATO

Si potrà accedere previa prenotazione esibendo il Green Pass in base al decreto legge n° 105 del 23 luglio 2021. L’obbligo del Green Pass non riguarda i ragazzi fino ai 12 anni e le persone esentate dalla vaccinazione in possesso di certificato medico.

INFO & PRENOTAZIONI: Fabio 3288375214 – sezione.lucca@gmail.com

 

IL LINGUAGGIO SIMBOLICO DI DANTE E DEI FEDELI D’AMORE

Martedì 7 Settembre 2021 alle ore 18 a Capannori presso la Pieve di San Martino in Palaiola, si terrà l’incontro ad ingresso libero dal titolo “IL LINGUAGGIO SIMBOLICO DI DANTE E DEI FEDELI D’AMORE” a cura dell’esperto di Egittologia e di poesia arcaica e romanza Franco Naldoni.

Il nome di Dante gode e sempre godrà ovunque della fama di una gloria immortale perchè è “Il signore dell’altissimo canto” come lo definisce papa Paolo VI nella lettera apostolica del 1965.

La lettura delle sue opere ti appaga ma non ti sazia, e i suoi versi di velo in velo ti fanno presagire un tesoro che custodisce con il suo linguaggio che da letterale si fa morale, allegorico e anagogico, elevandoti pian piano e facendoti così partecipe di una realtà non solo storica ma anche metastorica. E proprio per comprendere meglio Dante e i suoi scritti diventa necessario conoscere cosa sia quel canto d’amore che caratterizza il periodo storico in cui vive. L’indagine letteraria nel farsi indagine storica ci fa vedere infatti che ci troviamo in un momento storico particolare dove si ebbe un proliferare della poesia d’amore in maniera insolita, importante, repentina.

Un vero enigma l’irrompere della poesia d’amore nel medioevo occidentale e nessun consenso accademico è stato mai raggiunto sull’origine di questo canto. La fin’amor – femminile in lingua d’oc – era il tema dominante di una civiltà evoluta, che collocò la donna al centro di un percorso di formazione spirituale secondo codici e riti presentati con grande attenzione. Dall’aristocrazia delle corti alla nascente borghesia cittadina il “discorso d’amore”, espresso nella poesia, nel canto, nella musica, nel romanzo, si estese con diverse inflessioni in gran parte d’Europa, per indicare un cammino di elezione e conoscenza a chi era capace di intenderne la potenza rigenerante. Ma chi erano questi poeti? cosa nascondeva il loro linguaggio d’amore? chi è la donna tanto cantata, che scatena l’amore dei Trovatori e di Dante? La domanda è sempre la stessa che da secoli caratterizza il canto d’amore: “Chi è Costei che s’avanza come aurora che sorge, bella come la luna, splendida come il sole, terribile come un esercito schierato a battaglia?” Cantico dei Cantici, 6, 10

Nel sonno in cui siamo immersi, ancora oggi l’altissimo canto di Dante è in grado di portare alla luce quello che la nostra vita intima desidera ardentemente, quell’Arabia Felix tanto vagheggiata.

CAPANNORI: Letture e ri-letture di Dante e del mistero del Veltro:

7 Settembre 2021 ore 18 IL LINGUAGGIO SIMBOLICO DI DANTE E DEI FEDELI D’AMORE

14 Settembre 2021 ore 18 E DONNA MI CHIAMO’ BEATA E BELLA – LA BEATRICE DI DANTE

21 Settembre 2021 ore 18 ANNULLATO

Si potrà accedere previa prenotazione esibendo il Green Pass in base al decreto legge n° 105 del 23 luglio 2021. L’obbligo del Green Pass non riguarda i ragazzi fino ai 12 anni e le persone esentate dalla vaccinazione in possesso di certificato medico.

INFO & PRENOTAZIONI: Fabio 3288375214 – sezione.lucca@gmail.com

DIVINA COMMEDIA, LIBRO DEGLI ANGELI

ANGELI è il titolo di un ciclo di 6 incontri ad ingresso libero che si tiene a cadenza mensile il Sabato alle ore 17,30  presso la sezione dell’Associazione Archeosofica di Lucca a Palazzo Pfanner in via degli Asili 33. Terzo imperdibile appuntamento Sabato 14 Dicembre:”Divina Commedia, libro degli Angeli.”

La Divina Commedia, il capolavoro di Dante è universalmente ritenuta una delle più grandi opere della letteratura di tutti i tempi, nonché una delle più importanti testimonianze della civiltà medievale, tanto da essere conosciuta e studiata in tutto il mondo.

La Commedia ebbe subito uno straordinario successo e contribuì in maniera determinante al processo di consolidamento del dialetto toscano come lingua italiana.

Ma la Divina Commedia è molto più di questo, un motivo c’è se viene considerata uno dei 30 libri più letti al mondo e fra i più importanti del mondo occidentale, un motivo che va al di là del suo valore storico o linguistico, e che va ricercato casomai nell’appellativo Divina dato a questa opera dal Boccaccio o in quello di “poema sacro” dato dallo stesso Dante nel Paradiso, o in quello di “tempio di sapienza e amore” conferitole da papa Benedetto XV.

E la Commedia è un vero tempio di Sapienza perché custodisce al suo interno un tesoro che trascende la contingenza dei tempi e fa sì che questa opera e il suo studio siano sempre attuali.

Si parla di un tesoro, di una “dottrina ascosa sotto il velame de li versi strani”, ma qual è questo tesoro? Quale questa dottrina?

Forse pochi se ne sono accorti ma nella divina commedia si parla di Angeli dall’inizio alla fine, è un vero e proprio trattato di angelologia, tanto da azzardarci a dire che quella dottrina nascosta “sotto il velame de li versi strani” che la Divina Commedia sottintende abbia una stretta attinenza proprio con gli Angeli.

Gli Angeli hanno cura di tutte le anime sia in vita che nel loro travaglio nell’aldilà, amministrano con la Fortuna (imperscrutabile giudizio divino) i beni e le ricchezze secondo la legge del contrappasso, accompagnano i defunti in Purgatorio come i demoni accompagnano le anime dei dannati all’inferno e vigilano sul loro lavoro di purificazione. 

Ma per Dante, che compie un cammino voluto dall’alto “Vuolsi così colà dove si puote”, hanno un riguardo particolare. “Gli Angeli prendono sul serio il destino di Dante con una premura che all’inizio si avverte appena, ma che più tardi diventa sempre più chiara” scrive il teologo Romano Guardini.

Gli Angeli nei suoi confronti esplicano un servizio, un’assistenza tutta particolare indicandogli di volta in volta la strada da seguire ed il lavoro da fare: mortificazione nell’Inferno, purificazione nel Purgatorio e perfezione nel Paradiso.

Gli Angeli assistono il cammino che Dante persegue da vivo, in pieno possesso delle sue capacità volitive, tutto volto a liberarsi delle conseguenze spirituali derivanti dal peccato per presentarsi puro e disposto a salire alle stelle, a passare dal desiderio del bene alla sua realizzazione in sé stesso che prevede un cambio di natura, un trasumanar, andar oltre la natura umana per conformarsi in quella angelica. Ed ecco che in questa ottica gli Angeli nel Paradiso non indicano più soltanto la via ma si fanno scala, la strada che Dante percorre per arrivare alla visione diretta della Trinità. 

Il loro compito quindi è fin dall’inizio l’assistenza per percorrere questa strada ma perché questa strada sia percorsa necessita prima di tutto che questa sia costruita.

E’ necessario come diceva Dante che risorga Beatrice dalle sue ceneri, che venga questa donna da cielo in terra a miracol mostrare. Questa Donna che identifica la Sapienza di Dio increata che come un Angelo si fa sapienza creata, guida sicura e assistenza continua.

APPUNTAMENTI CONFERENZE:

Sabato 12 ottobre 2019, ore 17,30 Gli Angeli nella Tradizione
Sabato 9 novembre 2019, ore 17,30 Angeli e demoni
Sabato 14 dicembre 2019, ore 17,30 Divina Commedia – Libro degli Angeli
Sabato 8 febbraio 2020, ore 17,30 L’Arcangelo Michele e i luoghi delle apparizioni
Sabato 14 marzo 2020, ore 17,30 Le Gerarchie Angeliche
Sabato 18 aprile 2020, ore 17,30 Gli Angeli nell’arte

Tutte le Conferenze si tengono a Palazzo Pfanner, Via degli Asili 33, Lucca

INFO: Fabio 3288375214 – sezione.lucca@gmail.com

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ASTRONOMIA & POESIA

Sabato 29 Novembre 2014 alle ore 17 a Palazzo Pfanner incontro su astronomia e poesia con Franco Naldoni, studioso e profondo conoscitore dell’opera di Dante e dei Fedeli d’Amore.

L’uomo ha sempre contemplato il cielo e ancora più nell’antichità dove il cielo diveniva l’unico compagno della notte. La contemplazione del cielo anche oggi comunque ci pone davanti alla manifestazione più grandiosa della natura e questo risveglia in tutti una sensazione di infinito, di mistero. In alcuni, può suscitare il desiderio di conoscere più profondamente l’universo in cui viviamo, in altri, l’immensità della quale siamo spettatori, può spingere a riflettere sulle cause della nostra collocazione nel mondo e ancor di più, sul senso e l’origine della vita. Specchiandoci in essa, cercando risposte, la volta celeste con tutte le sue stelle e pianeti è stata vista sempre come un ente vivo con il quale potersi relazionare ed ecco che ci si è rivolti verso questa con il linguaggio più elevato che abbiamo a nostra disposizione: il linguaggio poetico. Sabato 29 proveremo a fare questo insieme anche vedendo gli esempi di come i più grandi poeti lo hanno fatto e come alcuni di questi abbiano svelato con le loro opere la vita e il messaggio che questo ente vivente da sempre comunica agli uomini perché possano partecipare completamente di questa vita, dell’amor che move il sole e l’altre stelle.

INFO: Fabio 3288375214 – sezione.lucca@gmail.com

dante+astronomia