…E DONNA MI CHIAMO’ BEATA E BELLA – LA BEATRICE DI DANTE

Martedì 14 Settembre 2021 alle ore 18 a Capannori presso la Pieve di San Martino in Palaiola, si terrà l’incontro ad ingresso libero dal titolo “E DONNA MI CHIAMO’ BEATA E BELLA – LA BEATRICE DI DANTE” a cura dell’esperto di Egittologia e di poesia arcaica e romanza Franco Naldoni.

Beatrice, beata e bella, è colei che dona la beatitudine, che conferisce con il suo saluto l’intelletto sano e il cuore gentile.

Una donna angelicata, come vien chiamata dalla critica, una donna-angelo, quindi una donna che va oltre il tempo, non tanto un personaggio storico, quello di norma identificato con la figlia di Folco Portinari ma una donna schermo de la veritade per tenere gli occhi indiscreti lontano da chi con questo nome Dante volesse rappresentare veramente.

Ma chi è allora questa donna che sembra essere la stessa cantata da tutti i trovatori senza farne il nome?

L’amico di Dante, Cino da Pistoia, la paragona alla fenice (…l’unica fenice che con Sion congiunse l’appennino), il mitico uccello che risorge ogni 500 anni dalle sue ceneri. Ed è sempre questa unica “Donna” che, con questo carattere discontinuo e ciclico, viene nuovamente da cielo in terra a miracol mostrare edunisce così il canto dei Fedeli d’Amore, nato a cavallo dell’Appennino fra Bologna e Firenze, con quello di Sion ovvero quello che troviamo nella tradizione biblica ebraica dove nei 7 libri Sapienziali dell’Antico Testamento questa donna si presenta senza veli e si mostra chiaramente. In questi testi infatti la protagonista è la Sapienza di Dio, che increata, si fa Sapienza creata (Sofia) e prende l’individuale risalto di una persona cosmica viva, una Donna, con la quale un mistico, un asceta, un poeta può prendere contatto sino a farsi a lei somigliante in un’unione trasformante.

Al di là dell’intricatissimo velo dell’allegoria, tutta l’opera di Dante ci presenta un cammino Sapienziale, fatto di disciplina interiore, un cammino che lo porta nel silenzio dei sensi a ricevere per grazia un’illuminazione che tramite la visione della Donna amata è conoscenza ineffabile di Dio.

La sua opera ci presenta una vera e propria metodologia ascetica per entrare in contatto con l’Angelo del creato, la donna angelicata, Beatrice. La conquista della donna amata diventa così il tragitto per arrivare a questa conoscenza ed è la stessa Beatrice che sempre un passo avanti a Dante lo conduce tramite il suo desiderio di conquista al glorioso porto tanto anelato.

CAPANNORI: Letture e ri-letture di Dante e del mistero del Veltro:

7 Settembre 2021 ore 18 IL LINGUAGGIO SIMBOLICO DI DANTE E DEI FEDELI D’AMORE

14 Settembre 2021 ore 18 E DONNA MI CHIAMO’ BEATA E BELLA – LA BEATRICE DI DANTE

21 Settembre 2021 ore 18 ANNULLATO

Si potrà accedere previa prenotazione esibendo il Green Pass in base al decreto legge n° 105 del 23 luglio 2021. L’obbligo del Green Pass non riguarda i ragazzi fino ai 12 anni e le persone esentate dalla vaccinazione in possesso di certificato medico.

INFO & PRENOTAZIONI: Fabio 3288375214 – sezione.lucca@gmail.com

 

IL LINGUAGGIO SIMBOLICO DI DANTE E DEI FEDELI D’AMORE

Martedì 7 Settembre 2021 alle ore 18 a Capannori presso la Pieve di San Martino in Palaiola, si terrà l’incontro ad ingresso libero dal titolo “IL LINGUAGGIO SIMBOLICO DI DANTE E DEI FEDELI D’AMORE” a cura dell’esperto di Egittologia e di poesia arcaica e romanza Franco Naldoni.

Il nome di Dante gode e sempre godrà ovunque della fama di una gloria immortale perchè è “Il signore dell’altissimo canto” come lo definisce papa Paolo VI nella lettera apostolica del 1965.

La lettura delle sue opere ti appaga ma non ti sazia, e i suoi versi di velo in velo ti fanno presagire un tesoro che custodisce con il suo linguaggio che da letterale si fa morale, allegorico e anagogico, elevandoti pian piano e facendoti così partecipe di una realtà non solo storica ma anche metastorica. E proprio per comprendere meglio Dante e i suoi scritti diventa necessario conoscere cosa sia quel canto d’amore che caratterizza il periodo storico in cui vive. L’indagine letteraria nel farsi indagine storica ci fa vedere infatti che ci troviamo in un momento storico particolare dove si ebbe un proliferare della poesia d’amore in maniera insolita, importante, repentina.

Un vero enigma l’irrompere della poesia d’amore nel medioevo occidentale e nessun consenso accademico è stato mai raggiunto sull’origine di questo canto. La fin’amor – femminile in lingua d’oc – era il tema dominante di una civiltà evoluta, che collocò la donna al centro di un percorso di formazione spirituale secondo codici e riti presentati con grande attenzione. Dall’aristocrazia delle corti alla nascente borghesia cittadina il “discorso d’amore”, espresso nella poesia, nel canto, nella musica, nel romanzo, si estese con diverse inflessioni in gran parte d’Europa, per indicare un cammino di elezione e conoscenza a chi era capace di intenderne la potenza rigenerante. Ma chi erano questi poeti? cosa nascondeva il loro linguaggio d’amore? chi è la donna tanto cantata, che scatena l’amore dei Trovatori e di Dante? La domanda è sempre la stessa che da secoli caratterizza il canto d’amore: “Chi è Costei che s’avanza come aurora che sorge, bella come la luna, splendida come il sole, terribile come un esercito schierato a battaglia?” Cantico dei Cantici, 6, 10

Nel sonno in cui siamo immersi, ancora oggi l’altissimo canto di Dante è in grado di portare alla luce quello che la nostra vita intima desidera ardentemente, quell’Arabia Felix tanto vagheggiata.

CAPANNORI: Letture e ri-letture di Dante e del mistero del Veltro:

7 Settembre 2021 ore 18 IL LINGUAGGIO SIMBOLICO DI DANTE E DEI FEDELI D’AMORE

14 Settembre 2021 ore 18 E DONNA MI CHIAMO’ BEATA E BELLA – LA BEATRICE DI DANTE

21 Settembre 2021 ore 18 ANNULLATO

Si potrà accedere previa prenotazione esibendo il Green Pass in base al decreto legge n° 105 del 23 luglio 2021. L’obbligo del Green Pass non riguarda i ragazzi fino ai 12 anni e le persone esentate dalla vaccinazione in possesso di certificato medico.

INFO & PRENOTAZIONI: Fabio 3288375214 – sezione.lucca@gmail.com

ASTRONOMIA & POESIA

Sabato 29 Novembre 2014 alle ore 17 a Palazzo Pfanner incontro su astronomia e poesia con Franco Naldoni, studioso e profondo conoscitore dell’opera di Dante e dei Fedeli d’Amore.

L’uomo ha sempre contemplato il cielo e ancora più nell’antichità dove il cielo diveniva l’unico compagno della notte. La contemplazione del cielo anche oggi comunque ci pone davanti alla manifestazione più grandiosa della natura e questo risveglia in tutti una sensazione di infinito, di mistero. In alcuni, può suscitare il desiderio di conoscere più profondamente l’universo in cui viviamo, in altri, l’immensità della quale siamo spettatori, può spingere a riflettere sulle cause della nostra collocazione nel mondo e ancor di più, sul senso e l’origine della vita. Specchiandoci in essa, cercando risposte, la volta celeste con tutte le sue stelle e pianeti è stata vista sempre come un ente vivo con il quale potersi relazionare ed ecco che ci si è rivolti verso questa con il linguaggio più elevato che abbiamo a nostra disposizione: il linguaggio poetico. Sabato 29 proveremo a fare questo insieme anche vedendo gli esempi di come i più grandi poeti lo hanno fatto e come alcuni di questi abbiano svelato con le loro opere la vita e il messaggio che questo ente vivente da sempre comunica agli uomini perché possano partecipare completamente di questa vita, dell’amor che move il sole e l’altre stelle.

INFO: Fabio 3288375214 – sezione.lucca@gmail.com

dante+astronomia